Photo Op Social
Ho deciso di seguire il viaggio dei migranti perchè ho sentito la necessità di assistere con i miei occhi a questo evento epocale e raccontarlo come mi riesce spontaneo fare, con la mia macchina fotografica. L’idea principale era mostrare storie ed emozioni: la disperazione, la gioia, la soddisfazione, la paura. Sullo sfondo, il viaggio, il loro passaggio, le migliaia di schiene e di piedi che calpestano sentieri e attraversano binari. L’immensa moltitudine si tramuta in una galleria di volti, che rappresentano la varietà dei loro sentimenti: gli occhi disperati di una donna tra la folla; il gesto amorevole di un padre che sorregge il figlio disabile; il pianto ininterrotto dei bambini.
Un flusso incredibile di rifugiati lasciano la Siria, l’Iraq, l’Afghanistan, si dirigono verso il Nord Europa, in cerca di libertà.
Arrivano nell’isola greca di Lesbo, a sei miglia dalle coste della Turchia, dopo una traversata molto pericolosa a bordo dei gommoni. Lesbo è il primo porto sicuro in cui approdano.
Da Lesbo ad Atene, la prima tappa per spostarsi verso l’Est Europa. Ho seguito la loro rotta attraverso Idomeni, tra la Grecia e la Macedonia, e poi a Presevo, in Serbia, Sid e Tovarnik lungo il confine con la Croazia, fino alla fine del viaggio verso un nuovo futuro.
Numero Opere: 30 fotografie in bianco e nero
Formato Fotografie: 50 x 70 cm
Tipo di stampe: Stampe digitali su carta Fine Art Hahnemühle Photo Luster
Cornici: Legno nero • 61 x 91 cm
Stefano Schirato, nasce a Bologna 43 anni fa, dove si laurea in Scienze Politiche. Nel 1998 vince una borsa di studio offerta da Nikon e Grazia Neri per un workshop con Paolo Pellegrin (Magnum). Nel 1999 per il sostegno di Emergency pubblica il suo primo libro sul dramma delle mine anti-uomo in Cambogia, “Gli occhi della Cambogia”, con una prefazione di Ferdinando Scianna. Nel 2003 un lungo progetto fotografico sulla vita dei marinai nelle navi sequestrate viene pubblicato in un libro, “Né in terra, né in mare”, con prefazione del Premio Oscar, Giuseppe Tornatore, che visionato il lavoro ne incoraggia una pubblicazione. Negli ultimi anni, Stefano si è diviso tra tematiche sociali e politiche di respiro internazionale e fotografia di scena e backstage degli ultimi film di Giuseppe Tornatore. Collabora come freelance con riviste nazionali ed internazionali (NYTimes, Cnn, Washington Post, Geo International, Le Figaro, Vanity Fair) e dal 2014 è docente di fotogiornalismo a Pescara, città in cui vive, per la scuola Mood Photography, di cui è socio fondatore.